accompagnate nel percorso di crescita dei loro bambini
che hanno condiviso la mission di Paideia
che hanno scelto di donare il proprio tempo per stare accanto ai bambini
investiti per il sostegno di bambini e famiglie in difficoltà
In una situazione di incertezza come quella che stiamo vivendo è come se ogni momento felice assumesse un valore ancora più importante.
Ora che la serenità di tutti noi è messa in discussione possiamo sentire con più forza la necessità di chi con le difficoltà si confronta ogni giorno: molti genitori di bambini con disabilità ci raccontano storie di quotidiana fatica, aggravata dall’emergenza sanitaria.
Per questo ogni momento felice che offrire ai bambini con disabilità, ai loro genitori, fratelli e sorelle diventa l’obiettivo più importante del nostro Natale.
“Quando si ha un bambino disabile a casa, a volte, si viene messi un po’ da parte: alcuni amici spariscono, le difficoltà fanno paura e si rischia di ritrovarsi soli. E’ una cosa per cui io stessa sono stata male”. Abbiamo chiesto a Laura, la mamma di Nicolò, di raccontarci il suo percorso con Paideia, iniziato 5 anni fa. Lei e suo marito Andrea sono arrivati su consiglio di amici, perché cercavano nuove esperienze da offrire a Nicolò, che all’epoca aveva 11 anni.
Sessualità e disabilità: perché è importante parlarne? Lo abbiamo chiesto a Silvia Mascolo, psicologa, psicoterapeuta e sessuologa che con il collega Guido Leonti ha iniziato a collaborare con Paideia per offrire occasioni formative e uno sportello sessuologico dedicato alle famiglie di bambini e ragazzi con disabilità. “Ho cominciato a interessarmi al tema sessualità applicato al mondo della disabilità – racconta Silvia – dopo aver concluso il master in sessuologia.”.
“Abbiamo conosciuto Paideia in un momento molto difficile per noi”. Quando Luca inizia a raccontarci come si è avvicinato alla Fondazione, è costretto a ripercorrere passi dolorosi, segnati dalla fatica. “Nostro figlio Andrea ha una tetraparesi spastica dovuta a una difficoltà durante il parto. Quando aveva 3 anni, sua mamma doveva subire un intervento e avevamo necessità di trovare qualcuno che potesse assisterlo, perciò abbiamo chiesto aiuto. Abbiamo incontrato Eleonora, una delle assistenti sociali di Paideia, che è venuta a trovarci e ci ha offerto un supporto per l’assistenza di Andrea”.
A Baldissero Torinese, nel cuore della collina, a meno di 30 minuti dal centro della città, nasce la Fattoria Sociale Paideia, uno spazio dove le famiglie possono ritrovarsi per apprendere, sperimentare e condividere insieme un’esperienza a stretto contatto con la natura. Il luogo ideale per offrire occasioni di incontro a grandi e piccoli, con particolare attenzione alle famiglie con bambini con disabilità.
Anche per quest’anno si conferma la proposta di attività formative rivolte agli operatori dei servizi museali, al fine di promuovere la cultura dell’accoglienza e dell’inclusione dei visitatori con disabilità. Anche nell’edizione 2021 la possibilità di partecipare ai corsi viene estesa agli operatori di altri servizi del mondo della cultura, come biblioteche, teatri, associazioni culturali.
Anche nel 2020, grazie alla collaborazione con Assifero (associazione nazionale delle Fondazioni ed Enti filantropici italiani), la Fondazione Paideia è stata una delle sedi attuative di progetto per il Servizio Civile.
Daniela, Costanza, Martina e Marilena sono le quattro volontarie che nel corso dell’anno hanno prestato servizio in Paideia per un totale di 3700 ore: una presenza di supporto preziosa per le attività a favore dei bambini e delle famiglie che incontriamo ogni giorno.
“Per diventare volontari non è necessario avere una laurea particolare, ma è sufficiente voler offrire un poco del proprio tempo ai bambini e alle loro famiglie. è un’esperienza che arricchisce perchè riempie il cuore di emozioni, regala delle amicizie speciali e fa riflettere su quali siano le cose importanti della vita.”
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