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Mia sorella è un quadrifoglio
Beatrice Masini, Svjetlan Junakovic - Carthusia Edizioni, Milano 2012

“Mia sorella è un quadrifoglio”, libro edito da Carthusia Edizioni per la collana “Ho bisogno di una storia” e realizzato in collaborazione con Fondazione Paideia e Cepim – Torino, nasce dal desiderio di raccontare una storia a tanti bambini e famiglie che vivono la disabilità come parte della loro vita quotidiana. Il libro vuole infatti essere uno strumento di sostegno e di relazione per la famiglia, per i servizi, gli operatori e le realtà associative. La necessità di una storia capace di aiutare gli adulti a parlare della disabilità insieme ai bambini in modo sereno è stata più volte sottolineata negli incontri con operatori e genitori che le organizzazioni promotrici hanno avuto modo di proporre nel tempo.

La storia è stata realizzata attraverso un percorso di condivisione in cui assistenti sociali, psicologi, educatori, genitori, volontari, fratelli e sorelle di bambini con disabilità hanno condiviso idee ed emozioni. Dal ricco e coinvolgente materiale emerso durante gli incontri, la scrittrice Beatrice Masini ha saputo raccogliere le sfumature più delicate, dando vita a una storia vivace, coinvolgente e originale, in cui la disabilità viene raccontata da una voce molto particolare, forse unica nei libri per bambini dedicati alla disabilità: la voce di una sorella.

Nella vita della piccola Viola arriva Mimosa, una sorella un po’ particolare, che scompiglia la vita familiare: ma è, prima di tutto, una sorella. “Siamo tutti diversi e siamo tutti speciali. In un prato c’è posto per tutto: i quadrifogli, le farfalle, le coccinelle, le formiche, i fiori”, dice Viola: è ciò che, insieme a lei, hanno saputo cogliere i tantissimi bambini che, con i loro disegni, ci hanno aiutato ad accompagnare la storia con le immagini che la raccontano. Gruppi di bambini, classi scolastiche, fratelli e sorelle di bambini con disabilità, dai 3 ai 12 anni, hanno infatti avuto occasione di ascoltare la lettura del testo molto prima che si trasformasse in un libro: a loro è stato chiesto di disegnare e raccontare ciò che li aveva colpiti. Questo ricchissimo materiale ha aiutato l’illustratore Svjetlan Junaković a trasformare la storia in immagini, attraverso un viaggio che ne cattura e ne racconta tanti aspetti nascosti.